martedì 29 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
Consigli per la notte di San Silvestro
venerdì 25 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
A chi saluta ancora con un bacio
A chi lavora molto e si diverte di più
A chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori
A chi arriva in ritardo ma non cerca scuse
A chi spegne la televisione per fare due chiacchiere
A chi è felice il doppio quando fa a metà
A chi si alza presto per aiutare un amico
A chi ha l'entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo
A chi vede nero solo quando è buio
A chi non aspetta Natale per essere migliore
......... BUON NATALE..........
mercoledì 23 dicembre 2009
Vasco Rossi in concerto in Calabria: ogni volta è un gran successo
Eccovi alcune immagini
martedì 22 dicembre 2009
Uno degli eventi culturali più seguiti della scorsa estate
A Catanzaro numerosi appassionati assistono allo spettacolo che racconta la storia di Quasimodo, un essere deforme e di mostruosa bruttezza che suona le campane della cattedrale di Notre Dame. Nonostante tutti provino disgusto e paura nei suoi confronti, Quasimodo (più comunemente detto Il gobbo di Notre Dame) è di animo buono ma non lo manifesta. È triste e frustrato per il fatto di essere diventato sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane. La sua sordità e l'assenza di persone con cui parlare lo rendono anche muto. Solamente il suo "padrone", l'arcidiacono Claude Frollo, comunica con lui tramite un linguaggio a gesti. Frollo lo aveva salvato da bambino, quando, abbandonato dai genitori per il suo aspetto deforme, era stato portato in chiesa per essere venduto, o nel peggiore dei casi, ucciso.
Frollo si invaghisce della zingara Esmeralda, che è solita danzare tra le vie di Parigi, in particolare davanti alla grande cattedrale. A causa della sua posizione religiosa e dei suoi princìpi morali che lo portano a detestare profondamente tutti i gitani, Frollo non può manifestare i suoi sentimenti e, per questo motivo, decide di rapire la fanciulla con l'aiuto di Quasimodo. I suoi piani tuttavia vanno a monte perché il bel capitano delle guardie di Parigi, Phoebus de Châteaupers, li coglie sul misfatto, salvando così la ragazza. Quest'ultima si innamora del suo cavaliere.
Quasimodo viene invece fustigato ed Esmeralda è l'unica che provi pietà per lui e che lo disseti durante l'esecuzione. Quasimodo se ne innamora perdutamente.
Da qui la famosa canzone " Bella" , cantata da Quasimodo, Frollo e Phoebus .
IL TESTO E' DI PASQUALE PANELLA E LE MUSICHE SONO DI RICCARDO COCCIANTE
domenica 20 dicembre 2009
Agli amici calabresi ( ma pure a quelli tarquiniesi)
Il mare, il sole, la vita , l'amore, la luce del mattino,l'abbraccio di un amico, il viso di un bambino.........MERAVIGLIOSO
sabato 19 dicembre 2009
Un regalo di Babbo Natale
Un sereno Natale con le persone che amo
Cara Luigina,
ti mando questa mail per raccontarti la mia storia di “emigrata”. Chi ha scritto è mia nipote perché io non sarei in grado. So a mala pena leggere e scrivere, figuriamoci se so far funzionare un computer. Te mi conosci bene ma sei troppo giovane per sapere quante ne ho passate ….,specialmente i primi tempi che ho lasciato il paese. Poi quando passi i 50 anni, fai un bilancio di quello che è stata la tua vita e hai paura di quello che può accadere, di restare sola, di morire da sola, di essere sepolta tra gente “straniera”…. e allora stravolgi ancora una volta il tuo quotidiano e decidi di ritornare, come dici tu nelle citazioni, “ ’a tuoi monti".
Sono nata in una famiglia poverissima, una casetta molto piccola, una camera e una cucina, senza il bagno e tutti dormivamo nel lettone. Andavo scalza nei campi quando avevo solo nove anni, per portare qualche soldo a casa, ho imparato a leggere e scrivere raccogliendo i fogli di giornale caduti per terra ai passanti. Mio padre e mia madre lavoravano duramente dall’alba al tramonto per sfamare me e miei quattro fratelli. Io che ero la più grande mi occupavo di loro. A 16 anni ho incontrato un bravo ragazzo del luogo e mi sono sposata. Quando mi sono sposata, ,anche se con problemi economici,mia madre si è preoccupata di darmi un piccolo corredo, un ricevimento, alcuni mobili per arredare la nostra casa e il vestito per il matrimonio. Ma nemmeno nella mia nuova vita le cose andavano bene. La mancanza di lavoro giù in Calabria ci obbligò a partire. Mio marito mi disse che dovevamo partire per la Germania.Lì avrebbe lavorato in una fabbrica. L’ultima cosa che avrei voluto era quella di lasciare i miei fratelli e mia madre ( mio padre era morto già da qualche tempo). A Monaco ci aiutò un parente a trovar casa e anche un lavoro per me. Quanta tristezza! Non capivo una parola di tedesco. Non avevo amici. La gente era molto distaccata. Italiano era sinonimo di mafia. Come oggi in Italia rumeno è sinonimo di violenze e delinquenza. Dei primi tempi ricordo solo che piangevo tanto ed ero sola. Ma dal punto di vista economico le cose andavano meglio, specialmente quando cominciai a lavorare. Lavoravo in una maglieria. Era duro, durissimo. Uscire di casa alle 6.30 con il buio, con il freddo e la neve. Prender il tram e lavorare tutto il giorno! Ma alla fine del mese avevi uno stipendio. Potevi comprarti qualcosa e mettere pure qualcosa da parte,sempre nella speranza di ritornare al paese. Piano piano mi facevo degli amici ma nonostante avessi tutto, mi mancava tanto quel mondo rurale che avevo lasciato. La città era bella ma anonima. Ma a tutto si fa l’abitudine. E sopravvivi. Ritornavo una volta all’anno in Calabria, d’estate. Ma era a Natale che si sentiva maggiormente la lontananza dai miei. Inoltre non erano nemmeno arrivati figli ad allietare le mie giornate e questo rimane oggi l’unico vero rimpianto. Perché, dopo la morte di mio marito ho deciso che vivere a Monaco non aveva senso. Sono tornata e con i soldi che ho messo da parte in questi 40 anni ho aperto un’attività. Quest’anno il Natale lo passo con i miei fratelli e i miei nipoti. Sono contenta.Ho avuto il coraggio di fare un cambiamento. E’ iniziata una nuova fase della mia vita e spero che duri a lungo per godermela fino in fondo.
Froheliche Weihnachten
Un abbraccio
Filomena
mercoledì 16 dicembre 2009
Il falò della vigilia
Quella di accendere il falò nelle piazze del paese è anch’essa una consuetudine antica che si perde nella notte dei tempi. Di solito alcuni giorni prima della vigilia di Natale, alcuni giovani bussano a tutte le case del rione affinchè ciascuna famiglia contribuisca con un pezzo di legno alla preparazione del falò.Oppure ci si reca nelle vicine campagne a raccogliere fasci di legna e sterpaglie che poi, la sera del 24 dicembre, vengono portati nel luogo convenuto, dove viene allestita una catasta e vi si dà fuoco. E'veramente suggestivo assistere allo sfavillio della legna accesa e allo scoppiettio delle fascine ancora umide di pioggia, mentre gruppi di fedeli, con l’aria un po’ assonnata, entrano devotamente in chiesa per partecipare alla messa di mezzanotte.
L' enorme falò che si accende nelle piazze viene alimentato tutta la notte.I paesani dopo la messa di mezzanotte si riuniscono attorno alla focara cantando e festeggiando. I ragazzi fanno una specie di tour da un falò all'altro e premiano gli organizzatori delle focare con fichi, mele, olio,
noci e miele forniti dai più ricchi del paese.
Perché tanta attenzione per il fuoco?
Come simbolo della purificazione dal peccato originale e per bruciare tutto ciò che di negativo c'è stato nel vecchio anno.
martedì 15 dicembre 2009
ALTRE USANZE NATALIZIE
domenica 13 dicembre 2009
Una canzone speciale per delle persone speciali
sabato 12 dicembre 2009
Il Natale in Calabria: i dolci tipici del crotonese
I crustuli, turdilli o cannaricoli calabresi, sono dei tozzetti di pasta frolla, ove ingredienti essenziali per la relativa produzione sono farina, acqua, vermouth, olio di oliva, miele, sale. Una chicca di questo prodotto: nei decenni passati questo era sì uno dei tipici dolci natalizi, ma in epoca di ristrettezza e di magra come allora, allorquando le merendine e le brioss erano di là da venire, i crustuli si conservavano nei tradizionali “tarzaruli”, contenitori di creta o argilla dotati di apposito coperchio in legno, e si consumavano fino a primavera inoltrata.
venerdì 11 dicembre 2009
Numerose sono le iniziative a favore del "gentil sesso"
sabato 28 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
UN MITO CALABRESE ( CON DEDICA)
Dedicata a tutti coloro che negli anni '70 erano dei teenageers e si innamoravano per la prima volta...
Quando gli studenti cominciano "a dare di matto"....
venerdì 20 novembre 2009
C’eravamo illusi che quest’anno fosse diverso e invece no: nelle scuole crotonesi è ritornato l’incubo delle sostenze maleodoranti. Fino a questo momento, forse distratti dai tanti problemi che hanno attraversato la scuola crotonese, sembrava che gli studenti, almeno per quest’anno, avessero deciso di disertare il tradizionale appuntamento con la ‘novembrite’ e invece proprio quando finalmente è stato risolto il problema degli studenti della Ragioneria, il cui istituto era stato chiuso a scopo preventivo per problemi di natura ambientale, e ogni scuola della città poteva fare regolarmente lezione, gli studenti hanno trovato il modo di creare altri problemi. Mercoledì 17 il vandalismo ha colpito in ben tre scuole superiori: il liceo scientifico ‘Filolao’, l’Ipsia ‘Barlacchi’ e il magistrale ‘Gravina’. Evidentemente la minaccia concreta del diritto all’istruzione vissuta dai colleghi della Ragioneria, che sono rimasti a casa per 40 giorni, non ha lasciato alcun segno. Ovviamente tra gli studenti nessuno ha visto e sentito niente, il vandalismo nelle scuole continua ad essere sostenuto dall’omertà, anche di quelli che non condividono, ma che non hanno il coraggio di denunciare i bulli della situazione. Solo al ‘Gravina’, le lezioni si sono tenute ugualmente, allo Scientifico, sebbene il problema riguardasse solo il plesso più grande, “per solidarietà” hanno deciso di non entrare a scuola pure i ragazzi delle prime e delle seconde classi, che fanno lezione nel plesso più piccolo ubicato accanto a quello centrale. È rimasta completamente chiusa, invece, l’Ipsia. In un passato non molto lontano a Crotone la ‘novembrite’ consisteva nelle contestazioni studentesche. Probabilmente per la maggior parte dei ragazzi erano solo un palliativo - sono ormai lontani e purtroppo anche dimenticati i tempi appassionanti in cui i giovani, anche in Calabria, rispondevano all’appello “studenti, lavoratori”, scendendo nelle piazze con convinzione per rivendicare una società e una scuola più giuste - ma almeno ci si sforzava a trovare una giustificazione alla voglia di non fare scuola; da qualche anno a questa parte, invece, i giovani crotonesi hanno deciso di rinunciare anche a far finta di volere una scuola migliore e l’avvelenano con le loro mani. Loro stessi, così, gettandovi all’interno sostanze maleodoranti, si autoprivano del diritto all’istruzione.
www.ilcrotonese.it
Un altro grave problema del crotonese : la 'ndrangheta
http://www.alboscuole.it/articoli.aspx?cod=1932w3ueqi55yxhkz3mfwu2hcprl328-212849
domenica 22 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
La comunità residente in località Sant’Anna non ha intenzione di chiudere gli occhi sulle condizioni di vita all’interno del Centro di accoglienza per immigrati gestito dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto, preoccupata che eventuali disagi vissuti dagli stranieri nel campo finiranno per riflettersi anche all’esterno, peggiorando ulteriormente la vivibilità della contrada, che negli ultimi tempi, proprio a causa della presenza degli stranieri, è stata molto provata. Per questo, dopo la denuncia del Coisp - un sindacato di Polizia che attraverso delle foto inquietanti ha presentato su internet il centro per stranieri come una sorta di lager -, e gli articoli apparsi sul nostro giornale, il ‘Comitato promozionale Sant’Anna’ ha deciso di organizzare un incontro invitando chi nel Centro vi opera e le istituzioni. Mercoledì 18 novembre, però, nella sede del circolo Uisp di San’Anna, a disertare la riunione sono stati in tanti: sicuramente l’assenza più importante è stata quella della Misericordia, ma non si sono presenti nemmeno la Prefettura e il Comune di Crotone, circostanza che ha suscitato vivo malcontento tra gli abitanti della contrada, i quali già in più occasioni hanno denunciato indifferenza istituzionale sui loro problemi. A fornire risposte, però, sono stati alcuni amministratori che di recente hanno fatto visita al campo di Sant’Anna: il presidente del Consiglio provinciale, Benedetto Proto, e il vice presidente della Giunta provinciale, Gianluca Bruno. Quest’ultimo, in particolare, ha ritenuto di conoscere la reale situazione che si vive all’interno del campo “perché - ha detto - dopo la diffusione di alcune notizie da parte di certa stampa, che pare si voglia solo divertire scrivendo male gratuitamente su chi opera nel centro con professionalità e dignità, ho fatto una visita ‘improvvisata’ (sic!, ndr) all’interno”. Garantisce personalmente, quindi, Gianluca Bruno. Secondo lui, anzi, la situazione della contrada rispetto agli scorsi mesi è migliorata: le forze dell’ordine sono costantemente presenti e poi anche il fenomeno della prostituzione è stato ridimensionato. Come? Liberandosi delle nigeriane. Bruno con soddisfazione ha comunicato che nel giorno in cui ha fatto la sua visita “improvvisa” al centro, consultando l’elenco delle presenze ha constatato che “il numero delle nigeriane era pari a zero”. Finalmente! Almeno questo problema è risolto: ora tutti quegli uomini residenti nella provincia di Crotone o comunque di passaggio sulla statale 106 che potevano soddisfare i loro desideri proibiti a buon mercato (anche per la modica cifra di 3 euro) non potranno più peccare. E le foto del Coisp? Secondo Bruno il disagio c’è e non si può negare, però non è da attribuire a chi gestisce il campo, ma piuttosto degli stranieri incivili. “È vero - ha ammesso - ci sono container rotti, rifiuti fuori dai cassonetti, ma se gli immigrati fanno delle risse tra di loro e distruggono tutto o sporcano la colpa è loro”. Per quanto riguarda il Coisp, secondo Bruno è solo “un sindacato minoritario che cerca di attrarre nuovi iscritti montando delle denunce eclatanti o che, probabilmente come certa stampa, ha interesse a far chiudere una realtà che ha ricadute economiche positive sul territorio”. Il sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole però ha riconosciuto che “spesso gli stranieri causano i problemi alle strutture, però poi non è sempre facile intervenire tempestivamente perché c’è bisogno di autorizzazioni da parte del ministero. Dentro sicuramente non c’è il paradiso - ha detto - ma almeno una situazione dignitosa”. Il sindaco, poi, ha invitato la comunità a continuare a sostenere l’integrazione degli stranieri
28 OTTOBRE 2009
Sbarco di immigrati nel crotonese durante la notte
CROTONE – Diverse decine di immigrati, secondo le prime notizie provenienti dalla Turchia ed in gran parte di etnia curda, sono approdati intorno alle 2 di stamani sulla costa ionica crotonese, in localita’ Steccato di Cutro, a bordo di un barcone lungo circa una trentina di metri che si e’ arenato sulla spiaggia. Gli occupanti si sono dispersi a piedi lungo il litorale.
Una ventina di loro e’ stata bloccata questa mattina dalla Polizia nella stazione ferroviaria di Catanzaro Lido, mentre tre sono stati rintracciati dai Carabinieri nella zona di Botricello (Cz). Gli altri sono stati rintracciati da Carabinieri e Polizia di Stato e trasferiti al Cie di Isola Capo Rizzuto (Kr).
Anche quelli rintracciati a Catanzaro sono stati trasportati in pullman nella stessa destinazione. Secondo quanto riferito da alcuni operatori della Polizia, gli immigrati sarebbero partiti da Istambul ed avrebbero fatto un viaggio senza tappe intermedie.
http://www.calabrianotizie.it/2009/10/28/sbarco-di-immigrati-nel-crotonese-durante-la-notte/
domenica 8 novembre 2009
Questo è stato un anno importante per noi parrocchiani di Rocca di Neto. Ha avuto luogo una cerimonia particolare chiamata "incoronazione" della Madonna di Setteporte. Prima abbiamo raccolto l'oro per tutte le case del paese.Ognuno di noi ha contribuito regalando collanine,anelli,orecchini e altro. Poi l'oro raccolto è stato fuso e l'orafo Michele Affidato ha costruito le corone per la statua della Madonna.
L’amicizia rinnuvata è cuami a cucina quadiata.(L’amicizia rinnovata è come la cucina riscaldata).
I parianti sunu i dianti.(I parenti sono i denti)
Guardati i du puaviri arricchisciuti e di tignusi cu ri capiddri.(Stai attento ai poveri che si arricchiscono e ai calvi con i capelli)
Viatu chini fadi u pani e amaru chini aspetta a cuddrura i latri.(Beato è chi prepara il pane, disperato è chi aspetta dagli altri la ciambella)
Fija fimmina intra a fascia, dote intra a cascia.(Figlia femmina in fascie, dote nella cassa)
Si Marzu ngrugna ti fa cadiri l’ugna.(Se Marzo fa i capricci fa cadere le unghie)
Marzu, Marzicchiu n’ura ti vagna e e n’ura t’assulicchia.(Marzo, Marzerello, un’ora ti bagna e un’ora ti riscalda)
Bona vinuta norama mpalazzu pozzi durari quantu a nivi a Marzu.(Benvenuta nuora mia in questo palazzo e che tu possa durare quanto la neve a Marzo)
Bona vinuta socrama gentili pozzi durari quanta a nivi i d’Aprili.(Benvenuta, mia suocera gentile, che tu possa vivere quanto la neve ad Aprile)
Pani e mantu u grava tantu(Pane e mantello non sono mai troppi)
Surrasca e tirrubisca e malu tiampu fa, a donna in casa d’atru mala spera fa.(Lampi e tuoni fanno mal tempo, così come la donna in casa d’altri fa cattivo tempo)
Gaddrina chi canta e donna chi rira tagliali a capu e falla muriri.(Gallina che canta e donna che ride, tagliale la testa e falla morire)
Quannu zappi e quannu puti né ziani e né niputi; quannu è l’ura i du vinnumari tutti ziu ti vuanu chiamari.(Quando zappi e quando poti la vigna non ti riconoscono né zii e né nipoti; ma quando è l’ora di vendemmiare tutti zio ti vogliono chiamare)
Quannu u tiampu è da muntagna, pia a zappa e va in campagna, quannu u tiampu è da marina pia a pignata e va a cucina.(Quando il tempo viene dalla montagna prendi la zappa e vai in campagna, quando il tempo viene dalla marina prendi la pentola e vai a cucinare)
U carcarazzu ppi si piari l’affari i l’atri ha fattu l’ali yanchi.(La civetta facendosi gli affari altrui ha fatto le ali bianche)
sabato 7 novembre 2009
GASTRONOMIA CROTONESE
Ricette tipiche del luogo e modalità di preparazione
“A ndujjia”
mercoledì 4 novembre 2009
Legambiente, in collaborazione con la Regione Campania ( Ass. all'Agricoltura e alle Politiche Produttive e Scuole Aperte Ass. all'Istruzione - Formazione e Lavoro), il Comune di Napoli Ass. all'Ambiente e il Parco Nazionale del Cilento e Valle di Daino, indice il IV° concorso di disegno a premi Tartarugando, sul tema della salvaguardia delle tartarughe marine e del mare.
Lo scopo del concorso è diffondere le conoscenze sulle tartarughe marine, rettili che rischiano l'estinzione a causa delle attività umane (inquinamento, pesca intensiva, alterazione degli habitat marini e terrestri).
Il concorso è rivolto a ciascuna delle seguenti categorie:
- Alunni delle scuole elementari
- Alunni delle scuole medie di I° grado
- Alunni delle scuole medie superiori di II° grado
- Non professionisti della pittura
- Professionisti della pittura
Scadenza : 30/11/2009
http://www.riservamarinacaporizzuto.it/documenti/S.O.S._TARTARUGHE.PDF
Nella meravigliosa Isola di Capo Rizzuto, sul litorale Crotonese sorge uno dei più imponenti castelli calabresi. Un angolo di terra millenario dove si sono intrecciati gloria, sventura e storia, rendendo questo luogo affascinante e misterioso. Le fonti storiche confermano che Le Castella, un vecchio borgo risale al periodo del soggiorno forzato (204 a.c.) del famoso condottiero Cartaginese Annibale. Il nome al plurale “Le Castella” è dovuto all’esistenza di alcuni castelli che misteriosamente sono stati risucchiati dal mare. Questa tesi è resa valida dalla presenza di resti di antiche mura rinvenute nei dintorni del castello Aragonese.Questo maestoso castello situato su un isolotto e collegato alla spiaggia da un lembo di terra è a dir poco stravolgente poiché ammirandolo ricorda la storia e le varie vicende di occupazione e di guerre avvenute nel castello stesso e per lo stesso Castello. Pensiamo agli Arabi quando tra il IX e il XI secolo occuparono le Castella poco vicino ad avere il controllo del Golfo.A quanto pare oggi è infestato dagli spettri di tutti coloro che hanno preso parte ai numerosi assalti al castello, tanto che oltre alle grida dei guerrieri uccisi in battaglia sotto le sue mura, c’è chi sostiene di riuscire in periodi stabiliti a scorgere anche le navi fantasma degli invasori che si avvicinano minacciose al maniero.
Perché nei lontani tempi il golfo era fonte di enorme ricchezza poiché lo scambio significava molto, ma molto denaro e quindi il differenziarsi tra le persone normali.La costruzione attuale delle Castella è opera degli Aragona, che nel XV° secolo resero possibile il sistema offensivo del Regno di Napoli per preservarlo dalle invasioni.Questo Castello ha una pianta irregolare in quanto si ipotizza che sia stato costruito ad una fortificazione già esistente e fatto dagli Angioini.Altri storici confermano che fino al ‘500 vi erano due isolati non lontano dalla terra ferma, in una delle quali, chiamata Ogigia, la ninfa Calypso cantata da Omero nell’ Odissea avrebbe fermato per lungo tempo l’ eroe del mare Ulisse. La costa meravigliosa di Isola di Capo Rizzuto ha visto succedersi le più importanti civiltà del passato. Qui giunsero gli Achei di Miskellos e nel VII sec a.c. sbarcarono sulla costa e fondarono Kroton. Oggi bellissima città di Crotone.
sabato 31 ottobre 2009
Pitagora simbolo di Crotone
"Pitagora ieri e oggi". L'invito agli alunni delle scuole crotonesi a raccontare Pitagora. Arriva dal Comune di Crotone che, attraverso gli assessorati all'Identità ed alla Pace e Futuro, propone a tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di presentare il proprio punto di vista rispetto alla figura di Pitagora provando anche a calarla nella realtà di oggi."Pitagora ieri ed oggi" è il titolo del concorso che il Comune ha bandito e che prevede l'assegnazione di tre borse di studio destinate agli studenti delle scuole primarie e secondarie della città di Crotone.I partecipanti dovranno presentare un elaborato ispirandosi alla figura di Pitagora.Il vincitore di ciascuna borsa di studio sarà premiato con un viaggio di cinque giorni all'isola di Samo, città natale del grande filosofo.Gli studenti interessati possono presentare i propri elaborati in un plico debitamente sigillato al Comune di Crotone - Dirigente settore 6, Piazza della Resistenza 1 - Crotone entro le ore 13.00 del 16 novembre 2009.L'intento del Comune è quello di sensibilizzare l'attenzione dei ragazzi su Pitagora la cui opera è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo e la cui figura è sicuramente il simbolo della città di Crotone.A tale scopo nell'iniziativa è stato coinvolto l'Ufficio Scolastico Provinciale ed i Dirigenti degli istituti scolastici crotonesi.
martedì 27 ottobre 2009
La fondazione di Kroton avvenne sulla fine dell'VIII secolo a.C. ad opera degli Achei. Di tale evento la leggenda ha tramandato la storia di Myskellos di Rhype il quale, avendo interrogato l'oracolo di Apollo a Delfi ebbe l'ordine di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice. Raggiunge il massimo splendore nel V° secolo, con la scuola filosofica, fondata da Pitagora; con la fiorente scuola medica, di cui si ricordano Alcmeone e Democede; con la vigoria dei suoi atleti, dei quali si ricorda, fra tutti, Milone, vincitore di molte Olimpiadi; con la bellezza delle sue donne, che fanno da modelle a Zeusi per il dipinto di Elena. La città antica ha un circuito murario di 12 miglia ed il fiume Esaro la divide in due parti. La sua zona di influenza (chora) si estende a sud fino a Locri; a nord fino a Sibari, che vince nel 510 a.C.; ad ovest fino al Mar Tirreno. A questo periodo risale l'Heraion di Capo Colonna, che della città greca costituisce uno dei templi extramuranei. In periodo romano, con il passaggio di Pirro e di Annibale la città si avvia ad irrimediabile declino e si restringe notevolmente, secondo le notizie riportate da Tito Livio e da Petronio. In periodo medioevale, a seguito delle continue invasioni barbariche, la città si restringe alla sola collina dell'attuale Centro Storico, ed è protetta da una cinta muraria che circonda l'abitato, seguendo l'andamento del terreno. Fino al Quattrocento la città ed il suo territorio sono feudo della famiglia Ruffo di Calabria, che li detiene con il titolo di marchese, da cui deriva il nome di Marchesato che ancora tutta la zona conserva. Nel 1531 la città, da feudale diventa pertinente del Regio Demanio, e Carlo V, nel piano di fortificazione delle zone costiere, ordina di provvedere alla costruzione di una nuova cinta muraria e del Castello. Il vicerè Don Pedro da Toledo fa iniziare detti lavori nel 1541, affidandone la cura all'architetto militare Gian Giacomo D'Acaja e successivamente al padovano Giovanni Maria Buzzacarino. La cinta muraria, a pianta poligonale, munita di cinque baluardi è protetta, da una parte, dal mare e, dalla restante parte, da ampi fossati e dalla cospicua elevazione. Nel 1799, sull'eco di quanto era accaduto a Napoli, anche a Crotone, la cittadinanza si impadronisce del potere ed innalza l'albero della libertà al posto del Seggio dei nobili. Ma la feroce repressione operata dalle truppe sanfediste del cardinale Ruffo, ha ragione dell'accanita resistenza della città, con grave saccheggio. Nel 1808 la città viene conquistata dai francesi che la detengono fino al 1815. In periodo borbonico la città è meta della sfortunata spedizione dei fratelli Bandiera, che sui trascorsi libertari della sua popolazione, contano per suscitare una insurrezione che si estenda a tutta la Calabria. Dopo l'Unità d'Italia la città vive una profonda trasformazione e nascono i presupposti per il suo sviluppo futuro, legati al porto ed alla produzione di energia elettrica, che agevola l'insediamento di grossi complessi industriali, ora dismessi. Il Regio decreto del 2 febbraio 1938 istituisce il Comune di Crotone
venerdì 23 ottobre 2009
Crotone ('Cutrone in dialetto crotonese), è un comune della Calabria capoluogo dell' omonima provincia.La città è collocata sul versante est della Calabria, si affaccia sul Mar Ionio presso la foce del fiume Esaro e il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. L'altezza della città è di 8 m sul livello del mare. Il comune ha una superficie di 179,83 km², e conta circa 61.000 abitanti. Crotone è capoluogo di provincia dal 1994.
Il territorio è immerso interamente nella Area marina protetta di Capo Rizzuto e inoltre a fare un ulteriore supplemento a questo magnifico scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna, anticamente detto Lacinio, che chiude la città in una grande conca che la divide dal Golfo di Squillace.
Il clima si presenta temperato. L'inverno è generalmente mite, anche se sono possibili temporanee ma repentine diminuzioni di temperatura con occasionali nevicate ,in caso di afflusso di aria polare. L'estate è calda ma discretamente ventilata dalla brezza di mare; solo in presenza di ondate di calore con venti di scirocco o libeccio, le temperature massime possono attestarsi attorno ai 40 °C ma con bassi tassi di umidità relativa. Le precipitazioni si concentrano principalmente in autunno, con massimo secondario invernale; tra la primavera e l'estate può accentuarsi notevolmente la siccità.
giovedì 22 ottobre 2009
......quelli che hanno inseguito un sogno che nel paese di origine non si poteva realizzare
......quelli che hanno trovato l'amore e messo su famiglia lontano dai propri cari
......quelli che quando ritornano, non vorrebbero più ripartire