Oggi ho ricevuto questa mail. Ringrazio di cuore chi l'ha scritta : ti auguro un felice Natale e un anno nuovo pieno di gioie.
Cara Luigina,
ti mando questa mail per raccontarti la mia storia di “emigrata”. Chi ha scritto è mia nipote perché io non sarei in grado. So a mala pena leggere e scrivere, figuriamoci se so far funzionare un computer. Te mi conosci bene ma sei troppo giovane per sapere quante ne ho passate ….,specialmente i primi tempi che ho lasciato il paese. Poi quando passi i 50 anni, fai un bilancio di quello che è stata la tua vita e hai paura di quello che può accadere, di restare sola, di morire da sola, di essere sepolta tra gente “straniera”…. e allora stravolgi ancora una volta il tuo quotidiano e decidi di ritornare, come dici tu nelle citazioni, “ ’a tuoi monti".
Sono nata in una famiglia poverissima, una casetta molto piccola, una camera e una cucina, senza il bagno e tutti dormivamo nel lettone. Andavo scalza nei campi quando avevo solo nove anni, per portare qualche soldo a casa, ho imparato a leggere e scrivere raccogliendo i fogli di giornale caduti per terra ai passanti. Mio padre e mia madre lavoravano duramente dall’alba al tramonto per sfamare me e miei quattro fratelli. Io che ero la più grande mi occupavo di loro. A 16 anni ho incontrato un bravo ragazzo del luogo e mi sono sposata. Quando mi sono sposata, ,anche se con problemi economici,mia madre si è preoccupata di darmi un piccolo corredo, un ricevimento, alcuni mobili per arredare la nostra casa e il vestito per il matrimonio. Ma nemmeno nella mia nuova vita le cose andavano bene. La mancanza di lavoro giù in Calabria ci obbligò a partire. Mio marito mi disse che dovevamo partire per la Germania.Lì avrebbe lavorato in una fabbrica. L’ultima cosa che avrei voluto era quella di lasciare i miei fratelli e mia madre ( mio padre era morto già da qualche tempo). A Monaco ci aiutò un parente a trovar casa e anche un lavoro per me. Quanta tristezza! Non capivo una parola di tedesco. Non avevo amici. La gente era molto distaccata. Italiano era sinonimo di mafia. Come oggi in Italia rumeno è sinonimo di violenze e delinquenza. Dei primi tempi ricordo solo che piangevo tanto ed ero sola. Ma dal punto di vista economico le cose andavano meglio, specialmente quando cominciai a lavorare. Lavoravo in una maglieria. Era duro, durissimo. Uscire di casa alle 6.30 con il buio, con il freddo e la neve. Prender il tram e lavorare tutto il giorno! Ma alla fine del mese avevi uno stipendio. Potevi comprarti qualcosa e mettere pure qualcosa da parte,sempre nella speranza di ritornare al paese. Piano piano mi facevo degli amici ma nonostante avessi tutto, mi mancava tanto quel mondo rurale che avevo lasciato. La città era bella ma anonima. Ma a tutto si fa l’abitudine. E sopravvivi. Ritornavo una volta all’anno in Calabria, d’estate. Ma era a Natale che si sentiva maggiormente la lontananza dai miei. Inoltre non erano nemmeno arrivati figli ad allietare le mie giornate e questo rimane oggi l’unico vero rimpianto. Perché, dopo la morte di mio marito ho deciso che vivere a Monaco non aveva senso. Sono tornata e con i soldi che ho messo da parte in questi 40 anni ho aperto un’attività. Quest’anno il Natale lo passo con i miei fratelli e i miei nipoti. Sono contenta.Ho avuto il coraggio di fare un cambiamento. E’ iniziata una nuova fase della mia vita e spero che duri a lungo per godermela fino in fondo.
Froheliche Weihnachten
Un abbraccio
Filomena
sabato 19 dicembre 2009
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Sono rimasta molto colpita dlla storia di questa signora ma volevo esprimere la mia opinione. Io penso che a 50 anni sia presto per fare bilanci. In genere è a questa età che comincia la vera vita: il lavoro è stabile (dopo i precedenti anni da precario o da "eterno studente"); la situazione affettiva è tranquilla (perchè è finito il tempo delle relazioni passeggere e si pensa a qualcosa di serio che duri per sempre); i figli sono grandi e cominciano a camminare sulle proprie gambe; la stabilità economica ti permette di avere quello che prima non potevi (puoi viaggiare o ti puoi comprare una bella macchina ad esempio).Perchè turbare questo stato idilliaco con pensieri tristi che riguardano il futuro?
RispondiEliminaD.S.
Sinceramente non saprei dire se sia proprio così....
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