martedì 29 dicembre 2009

E se nel 2010.....

L'uomo che amate vi dicesse così??

Non sarebbe male, vero?




lunedì 28 dicembre 2009

Consigli per la notte di San Silvestro







Volete passare un Capodanno diverso?




Siete stanchi di cucinare per le solite venti persone che ceneranno a casa vostra la notte di San Silvestro, come tutti gli anni?




Siete stanchi di brindare al nuovo anno con le stesse persone nello stesso locale?




Siete stanchi di ricevere gli stessi sms di auguri ( ai quali magari non rispondete neanche !! )?






ALLORA




LEGGETE QUI DI SEGUITO




E ........QUANDO ARRIVATE




SPEGNETE IL CELLULARE!!!!!!!!!








Festeggia il tuo Capodanno sui monti della Sila




Una cornice magica per il tuo capodanno in Calabria può essere rappresentato dai luoghi incontaminati e salubri della Sila. I suoi scenari innevati e il calore delle sue baite permettono di distaccarsi dallo stress della vita in città, riacquistando le energie perdute attraverso la degustazione dei piatti tipici della cucina tradizionale calabrese.


Ecco alcune proposte per il vostro capodanno calabrese nella neve della Sila










venerdì 25 dicembre 2009

giovedì 24 dicembre 2009


A chi ama dormire, ma si sveglia sempre di buon umore

A chi saluta ancora con un bacio

A chi lavora molto e si diverte di più

A chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori

A chi arriva in ritardo ma non cerca scuse

A chi spegne la televisione per fare due chiacchiere


A chi è felice il doppio quando fa a metà

A chi si alza presto per aiutare un amico

A chi ha l'entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo

A chi vede nero solo quando è buio

A chi non aspetta Natale per essere migliore


......... BUON NATALE..........

mercoledì 23 dicembre 2009

Vasco Rossi in concerto in Calabria: ogni volta è un gran successo

Le tappe del suo tour: Reggio Calabria, Catanzaro,Cosenza



Eccovi alcune immagini


martedì 22 dicembre 2009

Uno degli eventi culturali più seguiti della scorsa estate

Il tour del celebre musical Notre-Dame de Paris tocca anche la Calabria.

A Catanzaro numerosi appassionati assistono allo spettacolo che racconta la storia di Quasimodo, un essere deforme e di mostruosa bruttezza che suona le campane della cattedrale di Notre Dame. Nonostante tutti provino disgusto e paura nei suoi confronti, Quasimodo (più comunemente detto Il gobbo di Notre Dame) è di animo buono ma non lo manifesta. È triste e frustrato per il fatto di essere diventato sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane. La sua sordità e l'assenza di persone con cui parlare lo rendono anche muto. Solamente il suo "padrone", l'arcidiacono Claude Frollo, comunica con lui tramite un linguaggio a gesti. Frollo lo aveva salvato da bambino, quando, abbandonato dai genitori per il suo aspetto deforme, era stato portato in chiesa per essere venduto, o nel peggiore dei casi, ucciso.

Frollo si invaghisce della zingara Esmeralda, che è solita danzare tra le vie di Parigi, in particolare davanti alla grande cattedrale. A causa della sua posizione religiosa e dei suoi princìpi morali che lo portano a detestare profondamente tutti i gitani, Frollo non può manifestare i suoi sentimenti e, per questo motivo, decide di rapire la fanciulla con l'aiuto di Quasimodo. I suoi piani tuttavia vanno a monte perché il bel capitano delle guardie di Parigi, Phoebus de Châteaupers, li coglie sul misfatto, salvando così la ragazza. Quest'ultima si innamora del suo cavaliere.

Quasimodo viene invece fustigato ed Esmeralda è l'unica che provi pietà per lui e che lo disseti durante l'esecuzione. Quasimodo se ne innamora perdutamente.

Da qui la famosa canzone " Bella" , cantata da Quasimodo, Frollo e Phoebus .

IL TESTO E' DI PASQUALE PANELLA E LE MUSICHE SONO DI RICCARDO COCCIANTE


domenica 20 dicembre 2009

Agli amici calabresi ( ma pure a quelli tarquiniesi)

Auguro uno stupendo 2010! Anche se ci saranno giorni bui, l'importante è non arrendersi mai . Ogni dolore guarisce e ci si accorge che intorno il mondo è MERAVIGLIOSO.

Il mare, il sole, la vita , l'amore, la luce del mattino,l'abbraccio di un amico, il viso di un bambino.........MERAVIGLIOSO




sabato 19 dicembre 2009

Un regalo di Babbo Natale

Babbo Natale sta leggendo il giornale e si sofferma su articoli come questo:
"...Che disastro la Salerno-Reggio Calabria e non soltanto per la presenza di continui cantieri, ma anche per tratti lunghissimi in cui parlare di autostrada sembra persino comico, se si pensa che i tratti dove è possibile superare gli 80 km/h sono quasi un miraggio, visto che, su 443 chilometri complessivi di strada, in ben 294 non è possibile superare questo limite, per non contare le erbacce che risiedono, ormai permanentemente, sui margini della carreggiata, arricchiti da spazzatura, qua e là e aree di servizio con bagni ridotti a ruderi".
Poi sospira ed esclama " Niente Ponte sullo Stretto. Quest'anno è meglio terminare i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria....." Prende così il suo sacco dei regali, carica tutto l'occorrente e si mette all'opera.
Grazie al suo intervento,l' "eterna incompiuta "sarà terminata prima del 2080!!!!!!!!

Un sereno Natale con le persone che amo

Oggi ho ricevuto questa mail. Ringrazio di cuore chi l'ha scritta : ti auguro un felice Natale e un anno nuovo pieno di gioie.



Cara Luigina,
ti mando questa mail per raccontarti la mia storia di “emigrata”. Chi ha scritto è mia nipote perché io non sarei in grado. So a mala pena leggere e scrivere, figuriamoci se so far funzionare un computer. Te mi conosci bene ma sei troppo giovane per sapere quante ne ho passate ….,specialmente i primi tempi che ho lasciato il paese. Poi quando passi i 50 anni, fai un bilancio di quello che è stata la tua vita e hai paura di quello che può accadere, di restare sola, di morire da sola, di essere sepolta tra gente “straniera”…. e allora stravolgi ancora una volta il tuo quotidiano e decidi di ritornare, come dici tu nelle citazioni, “ ’a tuoi monti".

Sono nata in una famiglia poverissima, una casetta molto piccola, una camera e una cucina, senza il bagno e tutti dormivamo nel lettone. Andavo scalza nei campi quando avevo solo nove anni, per portare qualche soldo a casa, ho imparato a leggere e scrivere raccogliendo i fogli di giornale caduti per terra ai passanti. Mio padre e mia madre lavoravano duramente dall’alba al tramonto per sfamare me e miei quattro fratelli. Io che ero la più grande mi occupavo di loro. A 16 anni ho incontrato un bravo ragazzo del luogo e mi sono sposata. Quando mi sono sposata, ,anche se con problemi economici,mia madre si è preoccupata di darmi un piccolo corredo, un ricevimento, alcuni mobili per arredare la nostra casa e il vestito per il matrimonio. Ma nemmeno nella mia nuova vita le cose andavano bene. La mancanza di lavoro giù in Calabria ci obbligò a partire. Mio marito mi disse che dovevamo partire per la Germania.Lì avrebbe lavorato in una fabbrica. L’ultima cosa che avrei voluto era quella di lasciare i miei fratelli e mia madre ( mio padre era morto già da qualche tempo). A Monaco ci aiutò un parente a trovar casa e anche un lavoro per me. Quanta tristezza! Non capivo una parola di tedesco. Non avevo amici. La gente era molto distaccata. Italiano era sinonimo di mafia. Come oggi in Italia rumeno è sinonimo di violenze e delinquenza. Dei primi tempi ricordo solo che piangevo tanto ed ero sola. Ma dal punto di vista economico le cose andavano meglio, specialmente quando cominciai a lavorare. Lavoravo in una maglieria. Era duro, durissimo. Uscire di casa alle 6.30 con il buio, con il freddo e la neve. Prender il tram e lavorare tutto il giorno! Ma alla fine del mese avevi uno stipendio. Potevi comprarti qualcosa e mettere pure qualcosa da parte,sempre nella speranza di ritornare al paese. Piano piano mi facevo degli amici ma nonostante avessi tutto, mi mancava tanto quel mondo rurale che avevo lasciato. La città era bella ma anonima. Ma a tutto si fa l’abitudine. E sopravvivi. Ritornavo una volta all’anno in Calabria, d’estate. Ma era a Natale che si sentiva maggiormente la lontananza dai miei. Inoltre non erano nemmeno arrivati figli ad allietare le mie giornate e questo rimane oggi l’unico vero rimpianto. Perché, dopo la morte di mio marito ho deciso che vivere a Monaco non aveva senso. Sono tornata e con i soldi che ho messo da parte in questi 40 anni ho aperto un’attività. Quest’anno il Natale lo passo con i miei fratelli e i miei nipoti. Sono contenta.Ho avuto il coraggio di fare un cambiamento. E’ iniziata una nuova fase della mia vita e spero che duri a lungo per godermela fino in fondo.

Froheliche Weihnachten

Un abbraccio

Filomena

mercoledì 16 dicembre 2009

Il falò della vigilia










Quella di accendere il falò nelle piazze del paese è anch’essa una consuetudine antica che si perde nella notte dei tempi. Di solito alcuni giorni prima della vigilia di Natale, alcuni giovani bussano a tutte le case del rione affinchè ciascuna famiglia contribuisca con un pezzo di legno alla preparazione del falò.Oppure ci si reca nelle vicine campagne a raccogliere fasci di legna e sterpaglie che poi, la sera del 24 dicembre, vengono portati nel luogo convenuto, dove viene allestita una catasta e vi si dà fuoco. E'veramente suggestivo assistere allo sfavillio della legna accesa e allo scoppiettio delle fascine ancora umide di pioggia, mentre gruppi di fedeli, con l’aria un po’ assonnata, entrano devotamente in chiesa per partecipare alla messa di mezzanotte.
L' enorme falò che si accende nelle piazze viene alimentato tutta la notte.I paesani dopo la messa di mezzanotte si riuniscono attorno alla focara cantando e festeggiando. I ragazzi fanno una specie di tour da un falò all'altro e premiano gli organizzatori delle focare con fichi, mele, olio,
noci e miele forniti dai più ricchi del paese.
Perché tanta attenzione per il fuoco?
Come simbolo della purificazione dal peccato originale e per bruciare tutto ciò che di negativo c'è stato nel vecchio anno.

martedì 15 dicembre 2009

ALTRE USANZE NATALIZIE


La strina: epressione della solidarietà e dell'ospitalità della gente di Calabria



"La strina"è una splendida usanza tipica del territorio calabrese riscoperta negli ultimi anni dalle compagnie popolari che la ripropongono nel periodo natalizio ad un pubblico nuovo offrendo il canto augurale non più ad una singola famiglia, bensi ad un vasto uditorio.La "strina" rappresentava un tipico "canto dei questuanti". Di casa in casa i suonatori andavano a portare la "buona novella" della nascita di Cristo, ottenendo in pagamento ed in ringraziamento uova, formaggio, olio, vino e salumi. Canto d'augurio per la solennità del Natale e per il nuovo anno, veniva cantato all'uscio delle famiglie facoltose, almeno inizialmente poi, con le migliorate condizioni economiche delle popolazioni rurali della Calabria, questa tradizione è andata via via scomparendo quasi del tutto per tornare, come prima accennato, ai giorni nostri a cura di compagnie popolari che si dedicano alla riscoperta ed al mantenimento delle antiche tradizioni.La "strina" viene solitamente effettuata nel periodo che va dalla serata della celebrazione della festa della Immacolata Concezione (8 dicembre) alla serata dell'Epifania (6 gennaio). Ai giorni nostri viene portata da gruppi di ragazzi ed amici in casa dei parenti stretti e degli amici intimi per augurare di trascorrere felicemente le festività e tanta fortuna per il nuovo anno.Il canto inizia augurando all'intera famiglia tante gioie e benedizioni per passare poi agli auguri singoli ad ogni componente del nucleo familiare che viene chiamato per nome e al quale nome si lega un particolare augurio in rima.

Ad esempio:


AD UNA PADRONA DI CASA DI NOME MARTINA SI DICE


intra sta casa penna na pernice

oi na pernice

ed a Martina a via n'imperatrici


-in questa casa vola una pernice

si una pernice

e Martina la vedo come un'imperatrice


domenica 13 dicembre 2009

Una canzone speciale per delle persone speciali

Per i bimbi di via Rialto a Rocca-KR- (Omar, Tommaso, Mattia, Maria Pia, Francesco, Guido, Giuseppe, Carmine,Vincenzo,Martino) augurando loro che questo Natale porti tanta serenità.

sabato 12 dicembre 2009

Il Natale in Calabria: i dolci tipici del crotonese

Nei piccoli centri calabresi ci sono invece usi che si rinnovano di anno in anno, in particolare quello di “mettere la frissura” il primo dicembre, un modo come un altro per dare il benvenuto al periodo dell’ avvento. Si provvede, cioè, alla produzione in casa di dolci tipici della tradizione locale, un sapore, un aria, un gusto unico che inebria i vicoli dei vari centri, e dove è consuetudine, oltretutto, offrire vicendevolmente parte della propria produzione ai vicini e parenti più prossimi, laddove i più piccini sono dediti a far da fattorini nello scambio di piatti e guantiere, ricevendone in cambio qualche piccola mancia.


I crustuli, turdilli o cannaricoli calabresi, sono dei tozzetti di pasta frolla, ove ingredienti essenziali per la relativa produzione sono farina, acqua, vermouth, olio di oliva, miele, sale. Una chicca di questo prodotto: nei decenni passati questo era sì uno dei tipici dolci natalizi, ma in epoca di ristrettezza e di magra come allora, allorquando le merendine e le brioss erano di là da venire, i crustuli si conservavano nei tradizionali “tarzaruli”, contenitori di creta o argilla dotati di apposito coperchio in legno, e si consumavano fino a primavera inoltrata.

La pitta è un dolce e/o pane tipico del rituale delle comunità Arbëreshë (albanesi), presenti in vari centri in Calabria per sfuggire secoli addietro ai saccheggi dei turchi; ma anche delle comunità delle Presila Greca con qualche variante anche nel nome, ove viene detta “la riganata”. Nei rituali calabresi è sempre presente il significato di rigenerazione ciclica della vita, che si esprime attraverso le forme, legate nella maggior parte dei casi al cerchio ed alla spirale. E’ difficile darne uno spessore storico certo; ma è inevitabile qualche confronto con mosaici tardo-medioevali .

venerdì 11 dicembre 2009

Numerose sono le iniziative a favore del "gentil sesso"

La Provincia di Crotone, attraverso l’assessorato allo Sport, organizza un corso gratuito di autodifesa diretto alle donne dai 14 ai 60 anni. L’iniziativa, denominata "La Provincia ti Difende", è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli assessori Gianluca Marino e Alfonso Dattolo (anche in veste di Sindaco di Rocca di Neto), il Presidente del Coni Claudio Perri ed il maestro di karate Francesco Bellino. L’idea di promuovere un corso di autodifesa nasce e si articola sul concetto di voler dare alle donne, tramite adeguata preparazione, la possibilità di difendersi con efficacia salvaguardando la propria incolumità fisica, nel rispetto della legge. Tra i vari metodi si è scelto il Metodo Globale di Autodifesa (MGA). Una particolarità del Metodo Globale di Autodifesa consiste nel fatto che esso non si basa sulle prerogative fisiche dei praticanti, bensì sulla capacità degli stessi di trasformare a proprio vantaggio le energie utilizzate da chi intende offendere. L’unico modo per poter partecipare al corso, che ricordiamo è gratuito, è quello di scaricare (dal sito istituzionale www.provincia.crotone.it) l’apposito modello di partecipazione che alleghiamo. La domanda andrà protocollata presso l’ufficio protocollo dell’ente intermedio.