lunedì 23 novembre 2009

Quando gli studenti cominciano "a dare di matto"....

In tre scuole crotonesi è tornata la ‘novembrite’
venerdì 20 novembre 2009

C’eravamo illusi che quest’anno fosse diverso e invece no: nelle scuole crotonesi è ritornato l’incubo delle sostenze maleodoranti. Fino a questo momento, forse distratti dai tanti problemi che hanno attraversato la scuola crotonese, sembrava che gli studenti, almeno per quest’anno, avessero deciso di disertare il tradizionale appuntamento con la ‘novembrite’ e invece proprio quando finalmente è stato risolto il problema degli studenti della Ragioneria, il cui istituto era stato chiuso a scopo preventivo per problemi di natura ambientale, e ogni scuola della città poteva fare regolarmente lezione, gli studenti hanno trovato il modo di creare altri problemi. Mercoledì 17 il vandalismo ha colpito in ben tre scuole superiori: il liceo scientifico ‘Filolao’, l’Ipsia ‘Barlacchi’ e il magistrale ‘Gravina’. Evidentemente la minaccia concreta del diritto all’istruzione vissuta dai colleghi della Ragioneria, che sono rimasti a casa per 40 giorni, non ha lasciato alcun segno. Ovviamente tra gli studenti nessuno ha visto e sentito niente, il vandalismo nelle scuole continua ad essere sostenuto dall’omertà, anche di quelli che non condividono, ma che non hanno il coraggio di denunciare i bulli della situazione. Solo al ‘Gravina’, le lezioni si sono tenute ugualmente, allo Scientifico, sebbene il problema riguardasse solo il plesso più grande, “per solidarietà” hanno deciso di non entrare a scuola pure i ragazzi delle prime e delle seconde classi, che fanno lezione nel plesso più piccolo ubicato accanto a quello centrale. È rimasta completamente chiusa, invece, l’Ipsia. In un passato non molto lontano a Crotone la ‘novembrite’ consisteva nelle contestazioni studentesche. Probabilmente per la maggior parte dei ragazzi erano solo un palliativo - sono ormai lontani e purtroppo anche dimenticati i tempi appassionanti in cui i giovani, anche in Calabria, rispondevano all’appello “studenti, lavoratori”, scendendo nelle piazze con convinzione per rivendicare una società e una scuola più giuste - ma almeno ci si sforzava a trovare una giustificazione alla voglia di non fare scuola; da qualche anno a questa parte, invece, i giovani crotonesi hanno deciso di rinunciare anche a far finta di volere una scuola migliore e l’avvelenano con le loro mani. Loro stessi, così, gettandovi all’interno sostanze maleodoranti, si autoprivano del diritto all’istruzione.

www.ilcrotonese.it

4 commenti:

  1. Voglia di studiare zero e poi si lamentano che non trovano lavoro.I giovani d'oggi sono poco preparati.Se chiedi loro chi sia il primo ministro inglese non te lo sanno dire!

    Francesco

    RispondiElimina
  2. Oggi come oggi il lavoro convenzionale, qua in Italia ma anche un po' in giro, rende poco.
    Mi rendo conto che avere investito tanto tempo all'università non è che sia stato il più grande degli investimenti, se mi soffermo solo sotto il profilo economico.
    Non che mi lamenti di quel che ho, reputo il mio lavoro interessante e mi dà tante soddisfazioni, ma potrebbero anche pagarmi di più per quel che faccio.
    Il vero segreto qua è crearsi il proprio allevamento di consumatori.
    Dominare le leggi del mercato.
    O fare come i cinesi che hanno avuto la geniale idea di controllare il mercato col controllo dello stato, tanto se lo possono permettere da brave formichine operose.
    Qua siamo troppo individualisti e non riusciamo a fare risonanza.
    Stiamo perdendo le opportunità della globalizzazione e ne stiamo solo subendo gli effetti negativi.
    Quindi, in attesa che un indiano prenda il mio posto alla metà del mio stipendio, mi metto in attesa del mio cigno nero che possa cambiarmi la vita.
    Nel frattempo dovrei studiare cinese per saltare sul carro del vincitore quando sarà il momento e imparare ad usare gli I Ching, perchè un mago o oracolo guadagna molto di più di un ingegnere.
    Il che la dice lunga sulla società. L'arte divinatoria è il passato e il futuro????
    E.Benedetti

    RispondiElimina
  3. Non condivido ciò che si dice dell'università. Secondo me l'università resta il più proficuo investimento per un giovane. E' solo attraverso quel tipo di responsabilità che un ragazzo può maturare e tracciare da solo un percorso di vita serio e prolifico.

    RispondiElimina
  4. Ciao Luigina condivido quello che hai scritto, purtroppo siamo un paese di ignoranti dove ai giovani non va di fare niente e poi ci lamentiamo che tutto va male e che la vita degli italiani è fatta di poveracci! Gli altri stati almeno fanno del tutto per progredire e andare avanti a noi ci rimane di fare sempre la fila e dipendere dagli altri...Se i giovani non mettono la testa a posto visto, che loro sono il nostro futuro, le cose in Italia non si aggiusteranno anzi piombiamo sempre più in basso e poi chi ci tirerà sù?.... Rosita

    RispondiElimina