sabato 30 ottobre 2010

Malasanità: alla Calabria il triste primato

Da aprile 2009 a metà settembre 2010 in Italia è morta una persona ogni tre giorni per presunta malasanità. I casi denunciati alla Commissione parlamentare sugli errori nella sanità sono stati 242: 163 si sono conclusi con il decesso del paziente e 186 sono attribuibili a presunti errori mentre 56 ad altre cause.

Quasi la metà degli episodi sono accaduti in Calabria (con 64 casi di malasanità e 50 decessi) e Sicilia (con 52 casi e 38 morti). A seguire ci sono il Lazio, con 24 casi e 14 decessi, e poi Puglia, Campania e Lombardia con 15 casi, ma un diverso numero di morti: 4 nella regione governata da Formigoni, 9 in quella di Vendola e 12 in quella rappresentata da Caldoro.

In fondo alla classifica, e dunque con meno casi di malasanità, ci sono Umbria, Marche, Basilicata e Trentino Alto Adige con 1 caso ciascuna.


Superficialità, distrazioni, errori nella lettura dei referti, scambi di medicinali,ospedali fatiscenti,liste d'attesa interminabili,medici con i quali manca il dialogo,minima competenza del personale paramedico,strumentazione obsoleta: ecco le gravi carenze nel sistema di assistenza e di cura al Sud.

Purtroppo la situazione non è destinata a migliorare e allora diventano sempre più frequenti i cosiddetti "viaggi della fortuna", il trasferimento dell'ammalato in un ospedale (del Centro o del Nord) che possa offrire maggiori e più rapide prospettive di guarigione.

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